Marina Corso trascorre la sua infanzia nell’incantevole paese di Marano Lagunare in provincia di Udine, circondata dal canto dei gabbiani e dal profumo del suo “Palùo” (Laguna). Qui in mezzo alle reti dei laboriosi pescatori, al vociare della vicina fabbrica del tonno Maruzzella e dall’andirivieni delle pescivendole, nasce la sua passione per l’arte pittorica in particolare figurativa. Inizialmente si accosta alla pittura per i suoi nipoti, disegna cartoni animati e poi con il tempo realizza dipinti che regala ad amici e parenti.
In questi anni scrive anche poesie ma non prosegue gli studi per motivi familiari. A vent’anni si sposa e da questa unione nasce Alessandro, unico figlio e unica gioia di quel periodo. Sono per lei tempi bui, segnati da vari problemi di salute personali e familiari, e dalla perdita di un affetto molto caro. Marina cresce da sola il figlio, lavorando come domestica per il parroco di Marano Lagunare e realizzando quattrocento disegni a matita per un collezionista e appassionato di storia di Marano.
Ma l’artista, anche nei momenti più difficili, trova conforto e rifugio nella sua fantasia che traduce in sogni: fin quando un giorno incontra Filippo che, come il principe della Bella Addormentata, la sveglia e la ispira, acquistandole i colori e i cartoni telati che tanto desiderava.
All’improvviso però Marina Corso si accorge di non riuscire più a dipingere con i pennelli avendone quasi paura, e capisce di dover cercare o meglio inventare, facendo ancora una volta ricorso alla sua fantasia, una nuova tecnica espressiva dicendosi: “Se non posso dipingere con i pennelli dipingerò con tutti i vegetali e ciò che trovo in natura, al posto del pennello”. Tecnica da lei chiamata “Primitive-Actual”, che prevede solo l’uso di strumenti trovati in natura al posto dei pennelli, spatole, matite, ecc..
Così l’artista reinventa la sua arte: dipinto su dipinto, poesia su poesia.
Marina scrive poesie in vernacolo maranese per il periodico “La voce della laguna”, per il mensile “Quatro ciàcoe” e pubblica ogni anno un calendario per il suo paese d’origine: Marano Lagunare. Ha partecipato con altri autori nella primavera del 2017, alla stesura di un libro di poesie della collana “Emozioni” con ben sette poesie, di cui una “Figlio della Patria” è visibile sul canale You tube. Sempre nello stesso anno ha dedicato al suo paese natale la poesia “Le case de Maran”, inserita nel libro di Alessandro Quasimodo, pubblicato in ricordo della madre per il “1° Premio internazionale Maria Cumani Quasimodo”.
Nel 2016, ha curato assieme al suo compagno Filippo, il libro “La mia fabbrica – un bastione e altre storie” per un amico di Marano. Ha partecipato all’evento “Itinerania 2015” esponendo le sue opere nella mostra “Me gò desmentegò el penèl” (Mi sono dimenticata il pennello), da allora l’artista espone a livello nazionale ed internazionale,
Nel luglio del 2017 ha partecipato al prestigioso “Premio Internazionale Arte Milano” a cura dell’editore Sandro Serradifalco, ricevendo il premio di “Migliore natura morta” con il dipinto “Pensiero nascosto”, scelto dal critico Vittorio Sgarbi e inserito nell’ottobre 2018 nella sua collezione privata per il suo museo d’Arte Contemporanea.
Marina è anche Artista di “Prima Scelta” del Critico d’Arte Paolo Levi dal 2018.